FERRARI TESTAROSSA MONOSPECCHIO MONODADO – 1986
Anno 1986, km: 57.400, Euro: 230.000
Anno 1986 con soli 49600 km, iscritta ASI con targa oro. Impeccabile. Tagliandi certificati Ferrari.
PREZZO: 230.000 EURO.
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Storia dell’autovettura:
La Ferrari Testarossa monospecchio monodado è una delle vetture più iconiche e ricercate dagli appassionati e collezionisti, in quanto rappresenta la prima e più pura incarnazione del modello. La sua storia è strettamente legata a una specifica fase di produzione, durata solo pochi anni, che le ha conferito le sue caratteristiche distintive.
L’inizio della leggenda: il design di Pininfarina
Presentata al Salone dell’Automobile di Parigi del 1984, la Testarossa fu concepita da Pininfarina come successore della Ferrari 512 BBi. L’obiettivo era creare un’auto con un’aerodinamica superiore e un migliore raffreddamento, risolvendo i problemi di calore nell’abitacolo della 512 BBi. La soluzione fu l’adozione delle celebri lamelle laterali, che incanalarono l’aria verso i radiatori posteriori, migliorando il flusso d’aria e la stabilità.
I primissimi esemplari prodotti, fino al 1986, sono quelli che oggi vengono definiti “monospecchio monodado” per via di due dettagli che li distinguono nettamente dalle versioni successive.
Il “Monospecchio”: un’audace scelta stilistica
Il nome “monospecchio” deriva dalla presenza di un unico specchietto retrovisore esterno, montato in una posizione rialzata e quasi a metà del montante anteriore lato guida. Questa scelta di design, sebbene visivamente accattivante e futuristica, non si rivelò ottimale per la visibilità del conducente. Le normative di sicurezza e le lamentele dei clienti portarono la Ferrari a rivedere il design. A partire dalla fine del 1986, lo specchietto fu spostato in una posizione più convenzionale e, poco dopo, fu aggiunto un secondo specchietto anche sul lato passeggero. Questa modifica rese i modelli successivi “bispecchio”, conferendo ai primi esemplari un’aura di unicità e purezza.
Il “Monodado”: un tocco da auto da corsa
Un’altra caratteristica che contraddistingue le primissime Testarossa è l’attacco delle ruote con un unico dado centrale. Questa soluzione, mutuata direttamente dal mondo delle competizioni automobilistiche, aggiungeva un tocco di sportività e purezza al design. Anche in questo caso, per ragioni di praticità e di produzione, la Ferrari optò successivamente per un attacco più convenzionale a cinque dadi. Il monodado è quindi un segno distintivo delle prime Testarossa, e la sua combinazione con lo specchietto singolo le rende particolarmente desiderabili per i collezionisti.
Caratteristiche tecniche e prestazioni
Sotto la carrozzeria mozzafiato, la Testarossa nascondeva un motore 12 cilindri a V di 180° (spesso definito erroneamente “boxer”), da 4.943 cc. Con una potenza di 390 CV, questa vettura era in grado di raggiungere una velocità massima di oltre 290 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in circa 5,8 secondi. Il motore, posizionato longitudinalmente e in posizione posteriore centrale, garantiva un baricentro molto basso, a tutto vantaggio della stabilità e della tenuta di strada.
L’influenza culturale
La Ferrari Testarossa, in tutte le sue versioni, divenne un’icona degli anni ’80, anche grazie al suo ruolo da protagonista nella serie TV “Miami Vice”. La famosa Testarossa bianca della serie contribuì a cementare l’immagine dell’auto come simbolo di lusso, successo e stile.
Oggi, i modelli “monospecchio monodado” sono considerati i più preziosi della famiglia Testarossa, non solo per la loro rarità, ma anche perché rappresentano l’espressione più fedele e originale della visione dei designer e ingegneri che la crearono.
Ulteriori dettagli sulla Ferrari Testarossa monospecchio monodado:
1. Il design “puro” di Pininfarina:
2. Interni e abitacolo:
3. La natura del motore “Boxer”:
4. La rarità e il valore di mercato:
Questi dettagli aggiuntivi sottolineano come la Ferrari Testarossa non sia solo una supercar iconica, ma anche un pezzo di storia dell’automobile con caratteristiche uniche e una storia affascinante, che la rendono un vero e proprio “oggetto da collezione” per gli appassionati di tutto il mondo.
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